Cinque +1 strategie per evitare le penalizzazioni
Recenti notizie riportano un imminente ritorno del temuto Pinguino di Google. Chi ha un sito internet sa che deve cercare di rispettare il più possibile le regole imposte da Google, regole che tutto sommato puntano semplicemente a mettere l’utente al centro delle strategie. Dice un vecchio saggio: “Se piace agli utenti, piace anche a Google“.
Vediamo cinque strategie da adottare per evitare penalizzazioni
Controllare i backlink
Prendendo uno degli strumenti che sei solito utilizzare per tracciare l’andamento del tuo sito (vedi Google Analytics o Webmaster Tools) raccogli tutti i backlink segnalati nell’ultimo mesi e inseriscili in un foglio di calcolo. Controlla poi il livello dei siti che linkano il tuo:
- Sono di buona qualità?
- Quanti siti di spam ci sono?
- Quanti siti di alta qualità ci sono?
Estrapolando questi dati sarà possibile rendersi conto di cosa fare, di sicuro è bene richiedere la rimozione dei backlink da siti di spam, prima con le buone (scrivendo al webmaster), poi con le cattive (utilizzando disavow links). Il foglio di calcolo ti aiuterà a tracciare tutto ciò che stai facendo, quindi ricordati di indicare la data in cui hai fatto richiesta di rimozione, con tutti i dati del destinatario e con la pagina in cui è contenuto il link. Oltre che per le analisi future questi dati sono indispensabili in caso di penalizzazioni, per chiedere una riconsiderazione da parte di Google.
Studio degli anchor text
Gli anchor text sono un fattore importante per la SEO e il posizionamento di un sito web. È importante che questi vengano analizzati almeno mensilmente, sia dall’esterno che quelli interni al sito. In particolare dove si parla di denaro (prestiti, banche, mutui…) avere una densità di anchor text keyword centrici molto alta potrebbe essere motivo di penalizzazione, già oltre il 15% (per i siti monetari) si entra nella zona di pericolo. Il miglior modo per far fruttare i propri anchor text è utilizzare i sinonimi, parole correlate e diluire le keyword allungando l’anchor.
File di monitoraggio dei link
Per monitorare i backlink è consigliabile creare un apposito file, con una tabella in cui inserire le seguenti informazioni per ogni link in entrata:
- Tipologia di link (testuale, immagine, citazione)
- Posizione del link (paragrafo, elenco, blogroll, intestazione)
- Tema del sito (business, corporate, di approfondimento, news, portale)
- Tipologia di sito (generalista, blog, CMS, directory, social network)
In questo modo si potranno bilanciare le fonti dei backlink, ad esempio se troppi provengono dalle directory è bene adottare nuove strategie, come i guest post o l’apertura di un corporate blog.
Il tuo amico Webmaster Tools
Webmaster Tools ti consente di sapere subito se il tuo sito ha un problema, non solo dall’osservazione dei backlink, ma anche accedendo agli altri strumenti, ad esempio quelli che si trovano in Salute, nel menu laterale. Ad esempio in URL bloccati si può vedere se è stato scansionato il file robots e quali sono le pagine bloccate. Prevenire è meglio che curare, controllando costantemente WT si avranno sempre informazioni su cosa sta accadendo al sito.
Gli alert di Analytics
Dal pannello Intelligence Events Alerts di Google Analytics è possibile impostare degli alert in caso di cali improvvisi del traffico, un aumento della frequenza di rimbalzo, una diminuzione del tempo di permanenza… tutti fattori probabilmente legati a una penalizzazione.
Un consiglio sempre valido: qualità
Tutti i consigli finora esposti sono validi, sicuramente utili, ma uno li supera tutti: essere sempre dio qualità. Inutile affidarsi a siti di spam, che ti regalano tanti backlink, ma che di sicuro poi ti regaleranno anche una penalizzazione. È molto meglio impegnarsi per avere 10 backlink da siti di qualità, piuttosto che 100 da siti di spam. La qualità deve essere anche nel sito stesso, un contenuto originale, interessante e ben scritto riceverà naturalmente dei backlink, perché le cose che meritano vengono condivise.