Il tempo di permanenza nell’analisi di un sito Web
Leggere il bounce rate e tenere sotto controllo la frequenza di rimbalzo
Gli Strumenti di Web Analysis rappresentano la principale fonte di informazioni per poter organizzare al meglio i contenuti del nostro sito. In termini di architettura informativa del sito Web il valore del tempo di permanenza è il primo campanello di allarme in merito a completezza e pertinenza delle nostre pagine e rappresenta il primo valore di controllo dopo le visite. Esso ci comunica il valore che il nostro sito raggiunge nell’esperienza dell’utente e ci restituisce il primo e veritiero feedback sulla qualità dei nostri contenuti.
Il parametro del tempo di permanenza sulle nostre singole pagine può mostrarci nel dettaglio l’andamento delle visite e il tempo che l’utente ha dedicato al nostro sito; può aiutarci ad identificare i picchi di giorni feriali e festivi ma anche le tendenze dell’attività on site e le pagine “buco” ovvero quelle pagine che andrebbero ulteriormente ottimizzate. La frequenza di rimbalzo, tecnicamente chiamata “bounce rate” ci aiuta a determinare inoltre eventuali “cali di attenzione”, soprattutto nei casi in cui una percentuale alta della frequenza determini un tempo di permanenza molto basso, tuttavia, più volte è stato dimostrato come la lettura del valore del tempo di permanenza va effettuata in maniera obiettiva e mai soggettiva onde evitare analisi fuorvianti e letture errate dei risultati.
Quando un bounce rate alto è positivo:
Un alto tasso di abbandono, non è sempre sinonimo di fallimento, guardando con attenzione i contenuti e le statistiche di analisi e approcciando al problema con ottica critica, il tempo di permanenza “negativo” potrebbe aiutarci a capire se in realtà l’utente è andato via proprio perché ha trovato subito le informazioni che cercava. Un esempio chiaro della positività di un tempo di permanenza basso è dimostrato dall’alto tasso di abbandono delle landing page.
Le pagine di conversione vengono costruite proprio per invogliare l’utente al click finale che potrebbe essere l’acquisto del prodotto piuttosto che l’iscrizione alla nostra mailing list. In queste pagine, costruite di solito con contenuti scarni e diretti (una call to action breve e concisa) impegnano l’utente molto poco e il suo abbandono repentino potrebbe essere anche sinonimo di conversione e non esclusivamente di abbandono. Al contrario, un testo molto lungo potrebbe annoiare l’utente che, anche facendo registrare un tempo di permanenza molto alto in realtà resta insoddisfatto ed abbandona il nostro sito per non farvi più ritorno.
E’ quindi consigliabile non esagerare nella lunghezza dei contenuti e bilanciarli al meglio, inoltre è fondamentale mantenersi sintetici concentrando le informazioni più importanti in alto ed avere una scrittura fluida e incisiva.
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