Il rapporto tra SEO e Google, IL motore di ricerca
Gli strumenti che Google offre ai professionisti della SEO
Google è un motore di ricerca che nasce nel 1998 dall’idea di Larry Page e Sergey Brin, studenti della Stanford University. La crescita dell’utilizzo di Google è stata esponenziale da allora, infatti attualmente Google può essere tranquillamente considerato IL motore di ricerca per eccellenza. Insieme al motore di ricerca gli inventori di Google hanno sviluppato anche altri algoritmi, come quello del PageRank, per molto tempo è stato considerato un fattore determinante per il posizionamento di un sito all’interno della SERP, ad oggi il PR non è scomparso, continua a far parte degli oltre 200 fattori considerati dall’algoritmo di Google per determinare il ranking dei siti web, ma il suo valore si è ridimensionato.
Nel tempo Google ha aggiunto una serie di servizi alla sola ricerca. Per citare alcuni degli esempi più famosi e utilizzati (i dati sono tratti da StatCounter):
- Google Image: è un motore di ricerca per le immagini, da poco è possibile anche caricare un’immagine e cercare quelle che risultano ad essa correlate, per similarità visiva o di titolo.
- Google Maps: è un vero e proprio navigatore fruibile online e da mobile. Permette di trovare località; individuare percorsi e salvarli; utilizzare la funzione Street View che permette di vedere realmente la strada grazie a registrazioni reali effettuate dalla Google Car. Legato a Google Maps c’è Google MyBusiness, il servizio di registrazione di imprese e attività che verranno poi visualizzate dagli utenti, una forma pubblicitaria del tutto gratuita. Google Maps è parte integrante di una strategia di Local SEO, oggi fondamentale per la visibilità di attività fortemente geolocalizzate.
- Gmail: è l’hosting e-mail di Google, anch’essa gratuita e molta diffusa. Offre 15 Gb di spazio per l’archiviazione dei messaggi, in continuo aumento, e la possibilità di inviare fino a 25Mb di allegati, per file di dimensioni maggiori si può invece utilizzare Google Drive. Quest’ultimo è un servizio di archiviazione online, che consente di creare, gestire e modificare file di diversi formati, oltre che condividerli con altri utenti.
- Google Chrome: è il browser di Google che sta avendo una crescita di utilizzo esponenziale, oggi è il browser più utilizzato al mondo con 45.02% di utenti che navigano da desktop. Da mobile è sempre un browser Google ad avere la percentuale maggiore, si tratta di quello integrato in Android (23.97%).
- Google Translate: servizio ormai utilizzatissimo di traduzione, spesso non sono precise ma comunque aiutano molto, anche per la gran quantità di lingue supportate. Questa funzione è disponibile in automatico su Google Chrome in ogni pagina in una lingua diversa da quella impostata di default.
- Android è il sistema operativo per dispositivi mobile (smartphone e tablet) ideato da Google. Diretto concorrente di iOS e attualmente anche il più diffuso con il 51.02% di utilizzatori a livello mondiale. Insieme ad Android sono stati sviluppati anche una serie di dispositivi, la serie Nexus, nonché gli ormai famosi GoogleGlass.
Come funziona Google
Ma ora veniamo al rapporto di amore/odio tra Google e la SEO. Google per analizzare i siti usa uno spider, Googlebot, che ha il compito di scansionare periodicamente il web in cerca di nuove prede (i siti) da carpire e inserire nell’indice di Google. È da qui che deriva la netta differenza tra indicizzazione e posizionamento. Mentre con indicizzazione si intende che un sito è stato trovato dallo spider e inserito nel database di siti che Google conosce; con posizionamento si intende che un certo sito, a fronte di una query digitata dall’utente, occupa una certa posizione fra i risultati di ricerca (SERP).
In ogni sito deve essere presente il file robots.txt, ovvero un file che serve a dare istruzioni allo spider (di Google e di altri motori) per l’indicizzazione del sito. Attraverso di esso il webmaster può dire Google quali pagine vuole che siano indicizzate e quali invece non devono esserlo. Errori nella compilazione del file robots (che vengono segnalati anche da Google Webmaster Tools) possono compromettere gravemente la capacità di un sito di essere indicizzato.
Ogni motore di ricerca ha un proprio algoritmo, segreto, che gestisce le ricerche. Google nel tempo ha effettuato moltissimi update, alcuni dei quali famosi e devastanti, ma tutto con il solo obiettivo di dare ai propri utenti dei contenuti di qualità. Ogni update ha portato a un’evoluzione del mestiere del SEO, rendendolo sempre più qualitativamente di valore. Fra gli ultimi update ce ne sono tre che hanno portato una sorta di rivoluzione nel mondo della SEO:
- Google Panda, con il quale Google ha voluto premiare i siti con contenuti originali e più aderenti alle query di ricerca;
- Google Penguin, che ha il compito di colpire chi pratica una link building scorretta (scambio link, acquisto massivo di link, schemi di link…);
- Google Hummingbird, in questo caso parliamo di un nuovo algoritmo che punta a ricerche di tipo conversazionale e complesse, interpretando in maniera nuova le query digitate.
Strumenti SEO e SEM by Google
Fra i tantissimi strumenti di Google ce ne sono due ampiamente utilizzati dai SEO e dai webmaster: Google Analytics e WebmasterTools di Google.
Google Analytics serve ad analizzare le statistiche di visita di un dato sito web. Questa operazione è possibile solo installando, nel codice del sito da seguire, un codice di verifica generato da Analytics stesso. La statistica è completa ed esauriente, differenziata per contenuti, sorgenti di traffico (motore di ricerca, traffico diretto e altri referenti), visitatori (nuovi, di ritorno, tempi di permanenza…) e permette inoltre di impostare degli obiettivi da raggiungere, che verranno poi monitorati. Controllando periodicamente i dati riportati da Google Analytics è possibile scoprire interessanti qualità del nostro sito, nuove parole chiave da poter utilizzare e anche errori da risolvere. Usare Google Analytics consente di tarare la strategia di web marketing, apportando migliorie o individuando gli elementi di forza.
Google Webmaster Tools, come dice il nome stesso, è una raccolta di strumenti a disposizione dei webmaster, affinché possano tenere sotto controllo la buona salute del sito. Di solito viene collegato all’account di analytics poiché i due mezzi usati insieme danno un’analisi completa e più approfondita. WebmasterTools permette di controllare che il sito in questione sia accessibile al motore di ricerca (analisi del file robots), inoltre dà la possibilità di segnalare la sitemap.xml, utilissima se non indispensabile, per comunicare al motore di ricerca tutte le URL del sito in una volta sola. Nella sezione diagnostica vengono rilevati gli errori riscontrati, come title o description troppo brevi, o anche link inesistenti e malware. Ulteriore strumento molto utile è quello che serve ad analizzare il sito dal punto di vista della navigazione da dispositivi mobile.
Per la promozione di un sito, in questo caso a pagamento, c’è poi Google AdWords, ovvero quegli annunci sponsorizzati che potete vedere nella parte superiore e a destra dei risultati di ricerca organici. Una campagna di Google AdWords per essere impostata correttamente, e non sprecare quindi del denaro inutilmente, richiede l’assistenza di un professionista che ne conosca bene le procedure e i segreti di questa piattaforma. In generale, AdWords permette di pubblicare degli annunci contenenti un link, che solitamente rimanda a una pagina creata ad hoc, la landing page, sulla quale vengono offerti i prodotti/servizi che si vogliono promuovere e vendere. Ogni volta che un utente clicca sull’annuncio questo per l’inserzionista rappresenta un costo (CPC – Costo per Click). Tale costo dipende in gran parte dal tipo di parola chiave scelta per l’annuncio, ovvero con quale keyword di ricerca esso comparirà. Più la keyword è competitiva, quindi ricercata ed utilizzata, più alto sarà il suo costo. Google per aiutare i neofiti nella scelta delle parole chiave ha uno strumento, il Keyword Planner per la selezione delle parole chiave, che dà un’idea di massima della concorrenza (bassa – media – alta) e del numero di ricerche mensili fatte con quella parola chiave. Da notare bene che i risultati del Keyword Plannersono riferiti solo ad AdWords e non ai risultati organici.
L’argomento SEO e Google è vastissimo, sarebbe possibile scrivere un’intera tesi di laurea per analizzare ancora solo una parte di tutto ciò che questo rapporto implica. Per meglio comprendere alcuni degli spunti contenuti in questo articolo è possibile seguire i link di approfondimento che si trovano nel testo dell’articolo e nell’elenco successivo.
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