Algoritmi di Google, effetti e bersagli del nuovissimo Penguin
Lo scorso 24 aprile Google ha messo in circolazione un nuovo algoritmo del quale si narrano già effetti drastici, selettivi e del quale si attendono ancora in avanti altri risultati. Si tratta di Penguin, che succede e va ad armonizzare ancora il lavoro svolto fin’ora dal suo predecessore illustre e come abbiamo visto potentissimo. Panda.
Penguin ha una caratteristica principale, dovrebbe avere un target chiaro e mirato. Andare a colpire i siti nei quali individua incroci di link, ripetizioni di anchor non motivate, che possano far sorgere il sospetto di web-spam o quantomeno del SEO che Google considera artificioso e definito in gergo mondiale “black hat”. In contrapposizione con il “white hat”. Il SEO che potremmo definire bianco, che Google invece accetta e premia nella SERP.
Il rischio che alcuni potrebbero correre, ora che c’è Penguin, sta nel vedersi nei prossimi giorni improvvisamente declassati dalle proprie posizioni. Google ha assicurato nelle fasi di lancio che l’algoritmo avrebbe colpito duramente il 3% delle “queries”, ma la percentuale potrebbe alzarsi. Perché non è chiaro il confine netto che corre tra ciò che il sistema considererà corretto e cosa no. Ecco perché è possibile che qualcuno in buona fede potrebbe ritrovarsi penalizzato.
Per evitare duri risvegli, questo è ciò che maggiormente l’algoritmo va a colpire e che invitiamo a controllare. Un uno massivo del keyword stuffing, la ripetizione insensata di più parole chiave ad alta densità in un testo, link di bassa qualità e molteplici, provenienti da siti di bassa qualità e utilizzati solo per ottenere traffico e aspettarsi spinte verso l’alto. Colpiti poi ovviamente e di nuovo, dopo l’azione importante compiuta da Panda, i contenuti duplicati e il cloaking.
L’obiettivo ultimo è quello di far emergere quindi contenuti di alta qualità, e link altrettanto importanti e significativi. Ipotizziamo quindi un futuro immediato nel quale verrà sempre più premiato un lavoro di scrittura e posizionamento curato, fine, di alto livello e soprattutto utile a chi compie ricerche e ha bisogno di risultati affidabili.